Il trend del microbiota e i claims cosmetici associati.

Il mondo cosmetico detta sempre il passo sulle nuove tendenze e sui trend in evoluzione, introducendo nel linguaggio comune anche nuove terminologie. Tra queste, microbiota è sicuramente una delle più inflazionate dell’ultimo periodo e la parola, dall’essere un termine di nicchia è diventata di uso comune e sulla bocca di una nuova fascia di consumatori consapevoli ed esigenti.

Bisogna però fare un passo indietro per entrare nei meandri del termine e capire cosa si intenda per microbiota cutaneo e il motivo di tale e tanta discussione.

IL MICROBIOTA E LA CUTE

Come si sa, la cute rappresenta il primo strumento di difesa contro agenti infettivi esterni ma è anche un perfetto habitat naturale colonizzato da diversi microorganismi tra cui batteri, funghi, lieviti e virus. Si tratta proprio del microbiota cutaneo, cioè di un articolato ecosistema che presenta diverse condizioni micro-ambientali popolato da comunità microbiche differenti e complesse.

Queste comunità cutanee sono dipendenti dal sito, dall’individuo e dalla razza e sono sostanzialmente stabili nel tempo nonostante l’esposizione ad ambienti esterni differenti come i diversi climi.

In particolare, alla luce delle conoscenze attuali, questi microorganismi sono influenzati da una commistione di fattori endogeni ed esogeni. I primi riguardano lo stato immunitario, i caratteri genetici e le proprietà della cute. I secondi sono relativi ad alimentazione, condizioni e stile di vita, l’uso di farmaci ed inevitabilmente di prodotti cosmetici.  

Sulla ruota del settore farmaceutico ed alimentare con cui condivide il condizionamento in merito agli aspetti di benessere della persona, il mondo cosmetico ha intravisto nel microbiota una nuova opportunità e ha spinto per approfondire la relazione tra questa popolazione e la cute sottostante, intervenendo, di conseguenza, nei meccanismi di fisiologia e salute della pelle. Così, per il mondo beauty, in particolare per il settore skincare, il microbiota si è trasformato in una nuova risorsa e prezioso alleato per il trattamento della pelle.

In particolare, se la bellezza della pelle passa dalla flora ed un suo sbilanciamento può essere responsabile di alterazioni cutanee, si aprono gradi spiragli per la creazione di nuovi prodotti cosmetici e soluzioni performanti e personalizzate in grado di rispondere a esigenze specifiche all’interno di una nuova routine quotidiana.  

Infatti, il trattamento migliore per la salute della pelle dovrebbe tener conto del suo naturale equilibrio e dovrebbe rispettare il microbiota cutaneo, per cui la sfida tecnologica è quella di coniugare le nuove conoscenze derivanti dal microbioma con formule innovative e altamente personalizzate che mantengano inalterato l’originale microbiota cutaneo.

Inevitabilmente, questo interesse si è già tradotto in numeri: negli ultimi anni si è assistito ad un numero crescente di studi scientifici che ha dimostrato che il microbiota cutaneo è effettivamente coinvolto nei meccanismi fisiologici della pelle essenziali nella sua protezione ma anche ad un vero e proprio boom di lanci di prodotti cosmetici con claims connessi al microbiota cutaneo, con linee dedicate che si moltiplicano rendendo l’offerta così ampia e variegata da intercettare ogni consumatore.

La maggior parte di questi prodotti si concentrano su dare risposta a nuovi bisogni come il rafforzamento e il ripristino delle proprietà della barriera cutanea, un’azione riequilibrante e delicata, l’attenzione alle pelli sensibili e, infine, anche all’azione antipollution. In generale, tante proposte si offrono come trattamento di pelli stanche e stressate che necessitano di ritrovare una nuova dimensione.

Se lo sviluppo di tutta questa gamma di prodotti cosmetici è stato rapido, meno lo è stato lo sviluppo di una strategia di valutazione per supportare i claims relazionati al microbiota.  

LA RICERCA

Per rispondere a questo scopo e trovare la migliore modalità di valutazione delle promesse del prodotto, i laboratori di ricerca di Etichub, insieme ai suoi partner, hanno allestito un importante progetto di ricerca strutturato in più fasi, con lo scopo ultimo di validare un protocollo di efficacia cosmetica che possa essere la giusta soluzione a sostegno dei prodotti sviluppati in questa direzione.

La ricerca è partita da un punto chiaro e semplice: data l’esistenza di moltissimi fattori intrinseci ed estrinseci che influenzano la composizione del microbiota cutaneo, per poter condurre un appropriato studio in vivo e quindi valutare l’impatto di un prodotto cosmetico sulla flora batterica, è necessario minimizzare quanto più le variabili. Questo è possibile grazie al reclutamento e all’inclusione nello studio dedicato di un gruppo di soggetti omogeneo per queste stesse variabili.

Lo step fondamentale per la corretta esecuzione dello studio in vivo passa infatti dalla stretta preselezione per idoneità di tutti i partecipanti coinvolti. Per questo, il laboratorio di valutazione di Etichub si è adoperato per creare un questionario di indagine campionaria ovvero uno strumento discriminante complesso per poter aver traccia di tutte le variabili in grado di intervenire sul microbiota come riscontrato dai dati di letteratura.

Somministrando lo strumento ad un corposo panel, si raccolgono così dati e informazioni utili a categorizzare tutti i partecipanti sulla base dello score di risposta. Il risultato è una tabulazione netta delle caratteristiche personali e delle abitudini che hanno un peso nel rispetto e/o alterazione della composizione della microflora cutanea.

L’elaborazione delle risposte tiene conto di una serie predefinita di criteri di inclusione, ma soprattutto di esclusione, agendo ad imbuto per ottenere un numero di soggetti ridotto ma omogeneo e quindi risultati finali affidabili e consistenti.

Stabilendo elementi di esclusione primari e secondari ed altri elementi minoritari relazionati all’ambiente e alle abitudini di vita, si va a compiere un’analisi fattoriale e comportamentale e, grazie alla profilazione puntuale di tutti questi parametri incidenti, si mette così a punto uno schema ed un protocollo valutativo adatto a rispondere ai claim microbiota-relazionati.

Certo è che rimane indispensabile partire da un grande bacino di utenza per arrivare ad un numero di soggetti congruo allo svolgimento a fronte di una riduzione corposa del numero nei diversi step di selezione, a dimostrazione del fatto che ottenere un gruppo organico è molto complesso ma è solo tramite un giusto processo di differenziazione che si può allestire uno studio affidabile per sostenere i trend di ultima generazione in un mercato in continua evoluzione.