Etichub S.r.l
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Ricerca e Sviluppo

Lo Spin-Off accademico Etichub S.r.L. intende utilizzare i risultati della ricerca scientifica universitaria per sviluppare formulazioni semisolide lipidiche ad uso cutaneo contenenti nanoparticelle capaci di permettere un notevole assorbimento del principio attivo incapsulato.

Il progetto di basa su di un processo produttivo fortemente innovativo che accompagna l’approccio “etico” della società, riconoscendo il rigore scientifico come punto imprescindibile per lo sviluppo di cosmetici efficaci, sicuri e sostenibili. Le nanoparticelle solide lipidiche rappresentano, a oggi, uno dei sistemi “drug carrier” più utilizzati per migliorare la solubilità in acqua di sostanze scarsamente solubili, per proteggere le sostanze attive dalla degradazione da parte dei fluidi biologici, per manipolare il rilascio di un farmaco e per alterare la sua ridistribuzione.

La possibilità di ottenere particelle nanometriche assicura lo stretto contatto tra le SLN e lo strato corneo, promuovendo così il rilascio dell’attivo incapsulato, seguito da una sua più efficace penetrazione.

La ricerca alla base di Etichub S.r.L ha messo a punto una metodologia fortemente innovativa relativa alla produzione di formulazioni semisolide contenenti SLN capaci, a loro volta, di intrappolare al loro interno alte percentuali di principi attivi idrofili. A causa della loro natura chimica, tali sostanze risultano non affini alla pelle, motivo per il quale la loro applicazione topica consente di ottenere un’azione solo superficiale. La metodica innovativa sviluppata consente di migliorare l’efficacia del principio attivo idrofilo che viene “trasportato”, grazie alle SLN, all’interno dell’epidermide svolgendo così la sua azione dall’interno. La metodologia sviluppata risulta essere innovativa in quanto permette di avere un prodotto finale più funzionale a fronte di costi di produzione bassi e in tempi più ristretti rispetto gli standard attuali di produzione.

Nanoparticelle Solide Lipidiche

nano

  • Migliorare la solubilità in acqua
  • Proteggere le sostanze attive
  • Manipolare il rilascio del farmaco
  • Alterare la sua ridistribuzione

Cosa abbiamo fatto

  • Sviluppo del metodo di preparazione di SLN per la veicolazione di attivi idrofili
  • Capacità di caricamento dell’attivo (N-acetilglucosamina) e resa di produzione
  • Caratterizzazione dei sistemi particellari
  • Formulazione di Emulgel contenenti SLN
  • Studio di stabilità
  • Studio reologico
  • Studio di tollerabilità cutanea in vitro
  • Studio di Permeabilità dell’attivo in vitro
  • Studio di distribuzione delle SLN in vivo mediante replica cutanea
  • Test di sicurezza ed efficacia

Risultato

Emugel ad applicazione topica per la veicolazione di principi attivi idrofili con efficacia anti-age ed efficacia nel recupero di ferite ed esiti cicatriziali

Ricerca e Sviluppo

Lo smaltimento degli scarti oleari costituisce uno dei maggiori problemi ambientali nel bacino del Mediterraneo, ma allo stesso tempo inizia ad interessare l’intero pianeta. La produzione di olio d’oliva non è solo rilegata nel bacino del mediterraneo, infatti, paesi come l’Australia, l’Africa e il sud America si stanno facendo sempre più strada in questo settore.

Proprio per questo motivo, gli impianti di estrazione olearia si sono specializzati al fine di ridurre sensibilmente la produzione dei prodotti di scarto: l’acqua di vegetazione (AVO) e la sansa.

L’acque di vegetazione (AVO), derivano dall’acqua di costituzione della drupa, dall’acqua di lavaggio delle olive e degli impianti e, negli impianti continui a tre fasi, anche dall’acqua impiegata per la diluizione della pasta di olive e la loro composizione cambia notevolmente a seconda del processo di estrazione dell’olio (per pressatura o per centrifugazione), delle caratteristiche e qualità delle olive e della pratica adottata per la loro raccolta. Si rivela l’estrema variabilità, dal punto di vista quantitativo, della composizione delle AVO mentre, sotto l’aspetto qualitativo, la loro composizione è identica, data la loro stessa origine e natura.

Se consideriamo i reflui oleari sotto il profilo del loro contenuto in sostanza organica e nutrienti, costituiscono un notevole potenziale energetico che va attualmente perduto.

Da qui l’importanza del Riciclo e della valorizzazione: che persegue l’obiettivo di recuperare materiali utili da prodotti di scarto per estrazione o mediante biotecnologie appropriate. Alcune soluzioni sono ancora a livello sperimentale quindi la loro applicazione su scala reale richiede ancora impegno scientifico e tecnologico, masono numerosi i patent che propongono metodi alternativi per la valorizzazione delle AVO.

I polifenoli a causa della loro struttura chimica possono rappresentare uno dei principali motivi della tossicità delle AVO, ma allo stesso tempo, però, numerosi studi hanno dimostrato la loro attività anti-infiammatoria, anti microbica, anti virale e anti ossidante motivo per cui rappresentano una classe di composti molto interessante per applicazioni in campo medicale e cosmetico

Polifenoli dai reflui oleari

vulia

  • Oleuropeina
  • Idrossitirosolo
  • Tirosolo

Cosa abbiamo fatto

  • Sviluppo formulativo/caratteristiche sensoriali
  • Resa di produzione (liposomi)
  • Determinazione del PAO
  • Challenge test
  • Test di sicurezza ed efficacia
  • CPSR
  • PIF

Risultato

CREMA ANTI-AGE a base di Idrossitirosolo

CREMA LENITIVA E PROTETTIVA a base di Oleuropeina

Ricerca e Sviluppo

Non è normativamente consentito né eticamente accettabile lesinare sull’esecuzione di una pluralità di test quando l’oggetto sia un prodotto a target pediatrico. Sebbene i dati di primi test in vitro e in vivo (es. Patch test) possano sembrare soddisfacenti, non è opportuno ritenere esaurito l’esercizio di esamina del prodotto.

Es. Bagnoschiuma Baby

  1. Test epicutaneo in occlusione (Patch test) coadiuvato da metodiche strumentali
  2. Test di tollerabilità cutanea in uso ripetuto
  3. Test sotto controllo oftalmologico
  4. Test sotto controllo pediatrico

Sicurezza Skin Care Baby

BABHY

Cosa abbiamo fatto

  • Esamina dei punti di criticità dei protocolli comunemente utilizzati dalla comunità scientifica
  • Modifica dei protocolli al fine di colmare le lacune riscontrate
  • Messa a punto del metodo
  • Validazione del metodo
  • Stesura di nuovi protocolli

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